sabato 3 marzo 2012

Con l'azione all'Arcese nasce BLU - il sindacato di CasaPound


Autotrasporto: "Arcese prende i soldi e scappa in Romania" 
Blitz CasaPound Italia e Blocco Lavoratori Unitario a Riva del Garda 
Striscione e presidio contro 250 licenziamenti e delocalizzazione ‘occulta’ dell’azienda trentina

Riva del Garda, 3 marzo – “Arcese prendi i soldi e scappa… in Romania”. Questo lo slogan sugli striscioni, a firma CasaPound Italia e Blocco dei Lavoratori Unitario, affissi nella notte dinanzi alla Arcese spa, azienda trentina dell'autotrasporto tra le più grandi in Italia che, spiegano l’associazione e il sindacato in una nota, ‘’starebbe per avviare una procedura di licenziamento collettivo per 190 autisti, 10 operai e 50 impiegati, praticamente un quarto dei dipendenti (in Italia sono circa 1.100, 4mila in tutto il mondo). Tutto questo mentre non si fermano le assunzioni nelle filiali estere in Slovacchia, Polonia e Romania’’. Nel pomeriggio i militanti di CasaPound Italia, insieme ai lavoratori del Blu, sindacato apartitico alla sua prima iniziativa pubblica, volantineranno per le vie del centro, a Riva del Garda, per denunciare, a partire dal caso Arcese, come ‘’le multinazionali nostrane licenzino lavoratori italiani, si finanziano con soldi pubblici e intanto delocalizzino all'estero’’.
‘’In tutta la vicenda dell’azienda trentina – fanno sapere Blu e Cpi – c’è un ulteriore punto oscuro, che non trova conferme ufficiali ma nemmeno smentite: Arcese, che all'estero gode di sgravi fiscali considerevoli, avrebbe cominciato a cercare personale comunitario, immatricolando molti dei suoi mezzi nei paesi in cui sono state aperte le filiali della società. I camionisti stranieri, per poche centinaia di euro al mese, arriverebbero in Italia con la motrice Arcese slovacca, agganciando un rimorchio italiano e fermandosi a lavorare per settimane nel nostro paese’’.
‘’La politica industriale della provincia dimostra il suo ennesimo fallimento - sottolinea Alessandro Marocchi, coordinatore provinciale di CasaPound Italia Trentino – Arcese, come molte altre imprese multinazionali trentine, ha ricevuto un finanziamento pubblico nel 2009 sotto forma di lease-back per 18 milioni di euro circa, dopo un periodo di grosso ridimensionamento ma ha continuato comunque a soffrire la crisi di settore e la crisi economica. Chiediamo che la società faccia chiarezza sulle sue intenzioni e che vengano tutelati i lavoratori in Italia, con la cessazione immediata della politica provinciale di finanziamento per le imprese che delocalizzano all'estero per sfruttare dipendenti a basso costo”.

Ufficio Stampa CasaPound Italia Riva del Garda
casapoundriva@yahoo.it





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Rassegna Stampa:

il Trentino 04/03/2012

l'Adige 04/03/2012

A RIVA E ARCO CONTRO ARCESE MANIFESTA CASAPOUND:
 Protesta di CasaPound contro la ditta Arcese: nella notte, gli attivisti hanno collocato, presso gli uffici di Arco, volantini e striscioni che recitano "Prendi i soldi e scappa in Romania", in polemica con l'azienda che - dicono - acquisisce finanziamenti provinciali per ricorrere a manodopera sottopagata dell'est. Con le stesse motivazioni CasaPound ha annunciato per il pomeriggio a Riva del Garda un presidio.

AUTOTRASPORTO: 
"ARCESE PRENDE I SOLDI E SCAPPA IN ROMANIA"
Riva del Garda, 3 marzo – “Arcese prendi i soldi e scappa… in Romania”. Questo lo slogan sugli striscioni, a firma CasaPound Italia e Blocco dei Lavoratori Unitario, affissi nella notte dinanzi alla Arcese spa, azienda trentina dell'autotrasporto tra le più grandi in Italia che, spiegano l’associazione e il sindacato in una nota, ‘’starebbe per avviare una procedura di licenziamento collettivo per 190 autisti, 10 operai e 50 impiegati, praticamente un quarto dei dipendenti (in Italia sono circa 1.100, 4mila in tutto il mondo). Tutto questo mentre non si fermano le assunzioni nelle filiali estere in Slovacchia, Polonia e Romania’’. Nel pomeriggio i militanti di CasaPound Italia, insieme ai lavoratori del Blu, sindacato apartitico alla sua prima iniziativa pubblica, volantineranno per le vie del centro, a Riva del Garda, per denunciare, a partire dal caso Arcese, come ‘’le multinazionali nostrane licenzino lavoratori italiani, si finanziano con soldi pubblici e intanto delocalizzino all'estero’’. ‘’In tutta la vicenda dell’azienda trentina – fanno sapere Blu e Cpi – c’è un ulteriore punto oscuro, che non trova conferme ufficiali ma nemmeno smentite: Arcese, che all'estero gode di sgravi fiscali considerevoli, avrebbe cominciato a cercare personale comunitario, immatricolando molti dei suoi mezzi nei paesi in cui sono state aperte le filiali della società. I camionisti stranieri, per poche centinaia di euro al mese, arriverebbero in Italia con la motrice Arcese slovacca, agganciando un rimorchio italiano e fermandosi a lavorare per settimane nel nostro paese’’. ‘’La politica industriale della provincia dimostra il suo ennesimo fallimento - sottolinea Alessandro Marocchi, coordinatore provinciale di CasaPound Italia Trentino – Arcese, come molte altre imprese multinazionali trentine, ha ricevuto un finanziamento pubblico nel 2009 sotto forma di lease-back per 18 milioni di euro circa, dopo un periodo di grosso ridimensionamento ma ha continuato comunque a soffrire la crisi di settore e la crisi economica. Chiediamo che la società faccia chiarezza sulle sue intenzioni e che vengano tutelati i lavoratori in Italia, con la cessazione immediata della politica provinciale di finanziamento per le imprese che de localizzano all'estero per sfruttare dipendenti a basso costo”.

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