Vandalo a 66 anni
incendia il bancomat
È arrabbiato con le banche, il signor Guglielmino Ceola. Perché lui dice che lo derubano, e assicura comunque che non lo ascoltano. Certo non gli risolvono alcun problema. Peccato che, per dimostrare tutta la sua contrarietà, s'è messo nei guai, con una serie di atti dimostrativi che non potevano passare inosservati. È ieri, pur con l'animo magnanimo di chi si rende conto della situazione, il giudice Corrado Pascucci l'ha condannato a quattro mesi di libertà controllata.
I problemi di Guglielmino Ceola, 66 anni, ex titolare del bar Scaletta, devono essere iniziati anni fa. Lui racconta in giro di essere stato derubato dei soldi depositati nella cassetta di sicurezza. E comunque - questo lo si può garantire con certezza - con gli istituti di credito è arrabbiato sul serio. Con la cassa Rurale in particolare, per la verità. Perché di solito è con quell'istituto che se la prende. Il suo borbottare continuo, infatti, da qualche anno si è trasformato in atti concreti. Dimostrativi, ma concreti. E l'altra notte è finito in camera di sicurezza, nella caserma dei carabinieri. Perché in un momento di arrabbiatura potente è andato davanti allo sportello bancomat della Rurale di Rovereto in corso Verona (quello davanti all'ospedale) e gli ha dato fuoco. letteralmente. Non proprio un attentato come se ne sono visti altri, in questi anni, contro i bancomat. Niente molotov e niente benzina. Qualcosa di più artigianale: l'uomo s'è presentato con diavolina e accendino, e ha acceso il rogo.
Un gesto che stavolta l'ha fatto finire dritto dritto in cella. I carabinieri, passando di lì, hanno notato la cosa e hanno fatto l'unica cosa che potevano. Fermandolo, si sono resi conti esattamente dell'accaduto e l'hanno arrestato in flagranza, per danneggiamento. A pesare, contro di lui, anche i suoi precedenti. Perché non è la prima volta che tenta di danneggiare uno sportello bancomat. Ma, soprattutto, perché poco più di un anno fa - era il 30 dicembre 2010 - l'uomo si è presentato nella sede della Rurale con un mazzo di petardi, che ha acceso davanti agli sguardi impietriti di dipendenti e clienti dell'istituto di credito.
Insomma, non è la prima volta che la contestazione di Ceola passa dalla dialettica all'attacco, pur se simbolico. Da qui la condanna a 4 mesi di libertà controllata.
l'Adige 11/01/2011
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Guglielmino uno di noi!
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