sabato 17 marzo 2012

Ancora soldi pubblici all'Arcese



Arcese: niente licaziamenti
ma cassa integrazione per 240

TRENTO - Alla fine Arcese non ha licenziato nessuno. L'accordo raggiunto ieri al ministero del Lavoro a Roma tra azienda e Cgil, Cisl, Uil nazionali e trentine prevede che non venga attivata nessuna procedura di mobilità e invece parta dal 1° aprile la cassa integrazione straordinaria a rotazione per un anno per 240 dipendenti, dieci in meno degli esuberi annunciati dall'azienda il 30 gennaio. Circa 80 lavoratori, un terzo del totale, fanno capo alle sedi trentine di Arco e Rovereto. Il numero però è quello massimo. Il ricorso alla cassa sarà modulato in base all'andamento del mercato.
In particolare, dei 383 autisti in forza ad Arcese Trasporti, andrà in cassa straordinaria un massimo di 190 lavoratori. La cassa integrazione sarà a rotazione, settimanale o bisettimanale. Dei 73 operai, invece, potranno essere messi in cassa integrazione un massimo di 10. Dei 389 impiegati, il tetto massimo previsto dall'accordo è 40 persone, sempre a rotazione. Sono trentini una settantina di autisti e una decina tra operai e impiegati.
Per quanto riguarda la mobilità, resta la possibilità di una scelta su base volontaria e senza numeri predefiniti per chi è vicino alla pensione. Domani i sindacati porteranno l'accordo alla discussione delle assemblee dei lavoratori di Arcese Trasporti. «Abbiamo fatto quello che potevamo - afferma Roberto Papapietro della Fit Cisl - Siamo comunque riusciti a evitare i licenziamenti e a ridurre di 10 i lavoratori interessati dalla cassa integrazione». Soddisfazione non si può esprimerla perché si tratta pur sempre di un provvedimento di interruzione periodica del lavoro, con prospettive ancora incerte sull'andamento futuro dell'azienda. Ma un certo sollievo per aver evitato un taglio drastico si percepisce nelle parole dei sindacalisti.
A Roma c'erano i rappresentanti nazionali di categoria e quelli trentini, Paolo Sboner e Giuseppe Dossi della Filt Cgil, Papapietro e Giovanni Giorlando della Fit Cisl. Della Uil Trasporti erano presenti i dirigenti nazionali. Resta l'amarezza dei sindacalisti Cgil, Cisl e Uil per gli attacchi arrivati dai Cobas, che li hanno accusati di avallare i licenziamenti e di farlo in segreto. «Chi opera concretamente invece ottiene risultati» osserva il segretario provinciale Fit Cisl Giuseppe La Pietra . La stessa azienda aveva dichiarato nelle scorse settimane di voler limitare l'impatto sociale della riduzione di lavoro. Un'azione di pressione era stata svolta anche dalla Provincia, in particolare dall'assessore Alessandro Olivi , mettendo sul piatto i nuovi progetti sulla logistica e l'intermodale a Rovereto.
Resta l'incognita dell'andamento aziendale e del mercato, che non si annuncia positivo a breve termine. Arcese punta a spostarsi sempre più dal trasporto con i tir ai servizi di logistica.
l'Adige 16/03/2012

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"non ha licenziato nessuno": per quanto ancora? E' una frase già sentita anni fa quando l'Arcese ha preso a larghe mani dalla Provincia. Frutto dei soliti accordi dei sindacati con gli industriali sulle spalle dei lavoratori.
Poi è davvero questa la soluzione? In un periodo di forte crisi economica lo stato paga l'80% della cassa integrazione di un'azienda che sposta i suoi investimenti all'estero.
Questi signori, in accordo con politici e sindacati, stanno vendendo l'Italia, e il futuro di intere generazioni. Dalla crisi non si uscirà mai finché siamo in balia degli aguzzini.

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