Con chi si schiera CasaPound Italia?


Ecco qui di seguito qualche appunto ad uso e consumo di osservatori, amici, nemici, compagni di viaggio, chiacchieroni, pettegoli, giornalisti, antifà, leoni da tastiera, delatori, spie, infami, blogghisti dalla lingua lunga, pistaroli, destroterminali e sinistroterminati.
● CasaPound Italia si schiera solo con se stessa, con la sua identità politica e con il suo progetto. Con i suoi padri nobili e i suoi eroi, chiari e ben dichiarati, con gli esempi storici e i modelli rivoluzionari che non ha mai nascosto. Si schiera quotidianamente in tutti quegli ambiti che la politica politicante non conosce o dimentica. Si schiera giorno per giorno in quelli che sono i suoi tre pilastri costitutivi: cultura, sport e solidarietà. CasaPound Italia non si schiera con nulla e con nessuno al di fuori di ciò.
● CasaPound è altro ed è oltre rispetto alle categorie ottocentesche. Questa alterità non ha nulla a che vedere con lo sterile farsi torre d’avorio ma al contrario si concretizza come lavoro sul territorio, denuncia, inserimento sistematico nei vuoti e nelle contraddizioni, proposta vissuta e coinvolgimento.
Proprio per questo, CasaPound Italia si ritrova spesso, anche suo malgrado, a rapportarsi alle mezze figure del desolante paesaggio politico italiota. E non può che osservare quanto segue:
● L’attuale esecutivo in carica rappresenta, come ogni altra forza politica italiana, un modello politico antitetico al nostro. Questo non significa che esso, per le sue caratteristiche anomale rispetto al modello liberaldemocratico puro, non possa aver avuto in alcuni ambiti circoscritti una funzione meno negativa di quella che avrebbero svolto altre forze politiche al suo posto. La sua politica estera, ad esempio, è stata spesso confusa ma non priva di mosse spiazzanti e giocate acute. E certo non può essere giudicata da uno stile estroverso che spesso è solo la scusa per sparigliare le carte assegnate dal banco. Anche l’aver dato un segnale in direzione della non inevitabilità della società multirazziale (leggi: multirazzista) appare comunque come un titolo di merito. Saltuari attacchi verbali al sistema bancario (Tremonti) o accenni a modelli economici socializzati (Sacconi) sono sfortunatamente rimasti nell’ambito delle esternazioni senza seguito. Il che è sempre più di quanto non abbiano fatto altri, che non hanno neanche esternato.
● CasaPound Italia resta non di meno irriducibilmente avversa ai riflessi condizionati neoliberisti pure ben presenti nell’agire di questo governo. Parliamo della privatizzazione delle acque (da Cpi strenuamente combattuta). Delle politiche del lavoro anti-popolari (e Cpi ha solidarizzato, sistematicamente, con tutte le proteste sociali che ha incontrato sul territorio). Delle eterne tentazioni privatizzatrici in ambito scolastico (e Cpi, con il Blocco Studentesco, ha condotto l’unica protesta politicamente centrata e consapevole contro il ministro Gelmini, sfortunatamente bloccata dai reazionari rossi in una nota giornata d’ottobre).
● CasaPound Italia considera semplicemente agghiacciante ogni ipotesi neocentrista e/o tecnocratica. Il fatto che la nuova formazione sorta nel centrodestra – Futuro e libertà – non abbia saputo individuare altra configurazione politica ideale che non fosse un possibile asse Casini-Lombardo-Montezemolo-Fini per quanto ci riguarda è già abbastanza per formulare una condanna senza appello. Così come sono per noi decisivi in negativo i tratti politici, culturali e antropologici del leader di questo nuovo soggetto, di cui ben conosciamo storia e carattere, precedenti e obiettivi. Questa consapevolezza ci impedisce in modo definitivo ogni sostegno a tale compagine politica.
● CasaPound Italia allegramente deride i partitucoli dell’estrema destra, che riproducono perfettamente tutti i vizi della destra istituzionale con un sovrappiù di cialtronaggine e l’aggravante del richiamo strumentale a simboli aurei e uomini nobili e del martirologio usato come argomento di politica spicciola. Questi saltimbanchi del dio-patria-famiglia, questi truffatori dalle celtiche di latta e dalle lupe romane di plastica, questi arrivisti e traffichini dell’ideale non meritano comprensione alcuna. Questi chierichetti da combattimento, questi maestri dell’intifada da cameretta non cessano di avere la testa rivolta nostalgicamente al pre-Fiuggi quando noi guardiamo entusiasticamente al post-San Sepolcro.
●  Sulla sinistra italiana, CasaPound Italia ha poco da dire. Essa rappresenta, dai più pallidi cattoprogressisti ai più esagitati antagonisti, una forza che non ha nulla da dire. Esistono, tuttavia, nelle sue schiere non pochi singoli ancora vitali, non conformisti e con un briciolo di dignità personale. Aver intrattenuto dialoghi più o meno proficui con tutti gli uomini di liberi di sinistra incrociati per strada è cosa che rivendichiamo con il massimo orgoglio, perché ha causato ulteriori crepe in un muro di idiozia in via di disfacimento. L’importante è fuggire ogni annacquamento e ogni sindrome da presentabilità. Se invece si rimane se stessi e si è forti nella propria identità ogni confronto è proficuo.
●  Fermo restando quanto sopra, CasaPound Italia ribadisce il proprio machiavellismo dichiarato e solare, il proprio pragmatismo spregiudicato e privo di tabù. Ogni singolo che dimostri correttezza, apertura mentale e disponibilità al confronto può essere un potenziale interlocutore, quale che sia il suo schieramento di appartenenza. Senza per questo avere la pretesa che egli sia come noi. Ma, allo stesso tempo, noi non diventiamo come lui per il solo fatto di esservi entrati in contatto.
Noi, in definitiva, siamo quello che facciamo.