sabato 24 settembre 2011

In ricordo di un amico volato in alto



Senza tanti fronzoli, che non ti sono mai piaciuti, e con l'immediatezza che hai sempre accettato e ti ha sempre distinto, lasciatelo dire: proprio così dovevi partire? Saltando con la tua bici sul cofano di una macchina di vacanzieri? 
Ti avrei potuto immaginare, piuttosto, cadere sul fronte di una delle tue tante e pericolose missioni in Birmania, vittima di uno scontro a fuoco mentre portavi riso e medicine ai Karen nascosti nelle foreste di quel martoriato Paese del sud-est asiatico...ma così no...non cosi... Eppure, pensandoci bene, ricordo che spesso nelle nostre discussioni davamo peso alla caducità della vita, al senso del destino, alla pochezza delle nostre persone di fronte ai grandi misteri dell'esistenza, morte compresa. 
Cosa devo pensare? Che sei voluto partire per l'ultima missione senza avvertire nessuno, conscio della grandezza del viaggio? Forse è questo tra i tuoi connotati quello che voglio ora ricordare, perchè hai sempre vissuto di passioni e di slanci forti, di sentimenti veri, di grande generosità, del coraggio semplice ed umile che portano con sè gli uomini liberi. Ed ancora, la forte presa di coscienza che v'è una sola forza che muove la vita tutta e si chiama Amore. Amore per le cose che fai, per i valori nei quali credi, per quanti ti sono vicini, per le persone che ti sono care...la tua Cinzia in testa a tutti. 
Con l'ironia e il sarcasmo tuoi propri, ora mi accuserai di adulazione e ti arrabbierai pure se mi permetto di raccontare un anedoto che per me, meglio di altri, inquadra la tua Persona. Vent'anni fa ci frequentavamo saltuariamente, seppur da diverso tempo, ed io mi ero impegnato in un'azione umanitaria, allo scoppio della guerra nella ex Jugoslavia. Tu venisti da me, non richiesto, portandomi un grosso assegno per sostenere le attività intraprese e dicendomi: "so che saranno spesi bene e per una causa giusta". 
Questo sei sempre stato Claudio, un entusiasta, generoso, con una sensibilità ed umanità affatto comuni. 
Da allora abbiamo sempre collaborato ed il tuo entusiasmo si era moltiplicato quando abbiamo cominciato a lavorare in Birmania, terra che tu amavi particolarmente per averla visitata più volte. Da allora hai determinato, con dedizione totale e grande capacità organizzativa, la costruzione di case, scuole, cliniche e portato viveri e medicinali nei villaggi più sperduti della giungla birmana. 
Tutto questo per un Popolo, i Karen, che anelano al dono più grande che un uomo possa desiderare: la libertà di vivere come crede, di crescere sè stesso ed i propri figli nel rispetto dei valori e delle tradizioni della sua Gente. 
So che per te queste non sono parole gettate al vento, e sai Claudio, questo tuo grande lavoro non andrà sprecato perchè ora, in attesa di re-incontrarci da qualche parte, lo porteremo avanti in tanti con la forza di volontà che ci hai insegnato. 
...Ti aspettavo proprio oggi per verificare l'avanzamento di nuovo progetto da realizzare: la costruzione di un asilo in Eritrea. Quando sarà completato lo dedicheremo a te, Amico fraterno che manchi moltissimo. 
Walter 
Riva del Garda, 23 settembre 2011

Nessun commento:

Posta un commento