giovedì 25 agosto 2011

L'acqua pubblica... a pagamento!


«Il servizio piace e costa il giusto»

Floriani replica alle critiche e nega con forza di aver privatizzato l’acqua

Per l’assessore il prezzo irrisorio copre le spese ed educa al risparmio:
«Impianto finanziato dalla Pat che non fa concorrenza»


ARCO. «Nessuna privatizzazione dell’acqua e nessuna concorrenza ai privati: il costo imposto per bere dalla nuova fontana in via Caproni Maini è solo simbolico, pari a quello del procedimento per raffreddare e aggiungere il gas, per evitare gli sprechi»: a dirlo, in risposta a numerose critiche piovutegli addosso dopo l’introduzione del nuovo impianto in centro ad Arco, è l’assessore Massimiliano Floriani, che difende la scelta dell’amministrazione e replica alle obiezioni degli oppositori.
Prima il consigliere provinciale leghista Civettini e poi un nutrito gruppo di consiglieri comunali (Ravagni, Del Fabbro, Berlanda, Bresciani, Amistadi, Migliavacca e Zanoni) avevano preso di mira la scelta di far pagare il bene che sgorga da una fontana pubblica: avevano accusato Floriani di incoerenza («promuove il referendum contro la privatizzazione dell’acqua, poi la mette in pratica»), di mettere i bastoni tra le ruote agli esercenti e di “buggerare” i cittadini con un servizio che ad esempio in quel di Valvestino è gratuito. A margine, avevano suggerito che magari soldi utilizzati per mettere in funzione il macchinario sarebbero potuti essere impiegati in altro modo: l’assessore comincia la propria difesa proprio da questo punto, sottolineando che il denaro (25.000 euro) era frutto di un contributo straordinario della Provincia vincolante all’acquisto e all’installazione della fontana in via sperimentale: «Nel primo mese e mezzo - aggiunge Floriani - si è scelto di non far pagare l’acqua per incentivarne l’uso». L’effetto, a detta dell’amministratore, è stato positivo, suscitando interesse anche da parte di molti commercianti della zona («non pensiamo sia un servizio in concorrenza ma che invece incentivi i commercianti a dotarsi di distributori simili»).
Dopo aver spiegato che non sussiste un pericolo di ricavi insufficienti («la manutenzione è l’unico costo che la fontana produce ed è commisurato ai litri di erogazione»), Floriani passa quindi a rintuzzare le accuse di privatizzazione: «Rispetto alla fornitura via acquedotto, la fontana è un ulteriore servizio, perché fornisce acqua refrigerata e ulteriormente filtrata, nonché gasata con un costo di 5 centesimi al litro, un prezzo bassissimo voluto solo per evitare lo spreco ed educare al valore dell’acqua». Una preoccupazione che magari non è così avvertita nel Bresciano. «Chi non vuole pagare - conclude l’assessore - può percorre trenta metri e andare in piazza San Giuseppe».

il Trentino 25\08\2011

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Vabbè, questo a casa mia si chiama PRIVATIZZAZIONE.
In ogni caso far pagare l'acqua per difendere l'acqua pubblica è logico come scopare per la verginità. Ma per l'italia dei valori la coerenza non è mai stata un problema...

4 commenti:

  1. Ma scusate, voi di CP non pagate l'acqua che arriva dal rubinetto? o è gratis per voi?

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  2. privatizzazione ? e chi sarebbe il privato che ci guadagna con quest'acqua? le parole sono importanti, è importante anche saperle usare......

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  3. Noi di CP riteniamo che l'acqua, l'aria, e la casa siano diritti inviolabili del cittadino, che non possano essere sottoposti a speculazioni di mercato di qualsivoglia ente e che la cultura dell'ambiente non passa attraverso i balzelli.

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  4. E' importante anche sapere con chi si parla. E' buona educazione presentarsi. Questo inoltre non è il sito ufficiale di CP ma un blog di informazione, se si vogliono rivolgere domande al movimento ci sono altri canali, cari anonimi. I commenti alle notizie e tutto il resto sono libera espressione degli editori del blog e non vanno considerate come dichiarazioni del movimento.

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