lunedì 22 agosto 2011

L'erba del Comune è sempre più verde











Dro, 22 agosto – Pochi giorni fa venivano arrestati per spaccio di stupefacenti un tunisino sbarcato recentemente da Lampedusa, due ragazzi di Rovereto e un ragazzo ventenne di Dro. Quest’ultimo fa parte del direttivo dell’associazione “Bas”, a cui l’amministrazione comunale droata ha concesso in comodato gratuito un locale pubblico per svolgere progetti nell’ambito del settore giovanile. I carabinieri nelle loro indagini hanno appurato che all’interno del centro giovanile gestito dall’associazione avvenivano scambi di droga e che lo spazio durante la perquisizione versava in condizioni di evidente degrado.

CasaPound Italia vuole denunciare una situazione di clientelismo che spesso si riscontra nella nostra provincia. “Quello che intendiamo condannare in questa vicenda non è tanto lo spaccio di droga, atto deprecabile di per sé, quanto invece quello che appare evidente come l’ennesimo sistema di gestione amministrativa che favorisce gli “amichetti” - dichiara Alessandro Marocchi, responsabile provinciale di CasaPound Italia – Il metodo è semplice: l’amministrazione concede ai soliti soggetti e agli amici degli amici finanziamenti e spazi in cambio di voti o altre prestazioni senza occuparsi dell’utilità effettiva di queste scelte che spesso si rivelano essere discriminanti e senza badare alla credibilità dei personaggi a cui si rivolgono questi benefici. “
“In questo caso chi aveva il dovere di controllo sull’operato dell’associazione “Bas” non ha vigilato e la mala amministrazione è emersa alle cronache solo grazie ad un episodio di droga – continua Marocchi – Questo sistema è inaccettabile e quantomeno ridicole si mostrano le dichiarazioni di chi afferma che l’associazione non aveva mai dato problemi e che tamponava il disagio giovanile.
Ebbene ora si conosce anche come, ed alla giunta di Dro questo sembra far piacere”.

Questo pomeriggio i militanti di CasaPound hanno compiuto un blitz in centro a Dro, affiggendo uno striscione all’ingresso del municipio e predisponendo in piazza un finto mercato della droga autorizzato dal comune. “Con questa azione - conclude Marocchi - vogliamo spingere l’amministrazione di Dro a prendere provvedimenti chiari ed immediati affinché la gestione degli spazi e dei finanziamenti si ispiri a criteri di reale interesse sociale, di trasparenza, e di merito ."


Alessandro Marocchi
Responsabile Provinciale CasaPound Italia

casapoundriva@yahoo.it
www.casapounditalia.org


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Rassegna stampa:


il Trentino 24\08\2011



Spaccio a Dro, burla in municipio
Striscione di CasaPound: «L’erba del comune è sempre più verde»

Dall’associazione anche una severa condanna del «sistema di gestione che favorisce gli “amichetti“ e poi non vigila»

DRO. Il commento di CasaPound alla notizia che il centro sociale giovanile di Dro, secondo i carabinieri, sarebbe punto di ritrovo e spaccio di sostanze stupefacenti, non poteva che essere severo. Ma la condanna di un certo “clientelismo” a favore degli “amichetti” (i locali del centro sono proprietà del Comune) espressa in un comunicato dall’associazione, dichiaratamente di destra, è sdrammatizzata dalla burla messa in atto dalla stessa ieri pomeriggio. Con un blitz i militanti hanno affisso davanti al municipio di Dro uno striscione con la scritta «L’erba del comune è sempre più verde».
Sotto lo striscione, alcuni finti pani di droga. «Vogliamo spingere l’amministrazione di Dro - spiega Alessandro Marocchi - a prendere provvedimenti chiari e immediati». Per il responsabile provinciale di CasaPound la gestione degli spazi e dei finanziamenti pubblici «deve ispirarsi a criteri di reale interesse sociale, di trasparenza e di merito». «Quello che intendiamo condannare in questa vicenda - aggiunge Marocchi - non è tanto lo spaccio di droga, atto deprecabile di per sé, quanto invece quello che appare evidente come l’ennesimo sistema di gestione amministrativa che favorisce gli “amichetti”. Il metodo è semplice: l’amministrazione concede ai soliti soggetti e agli amici degli amici finanziamenti e spazi in cambio di voti o altre prestazioni senza occuparsi dell’utilità effettiva di queste scelte che spesso si rivelano essere discriminanti e senza badare alla credibilità dei personaggi a cui si rivolgono questi benefici. In questo caso chi aveva il dovere di controllo sull’operato dell’associazione “Bas” non ha vigilato e la mala amministrazione è emersa alle cronache solo grazie ad un episodio di droga. Questo sistema è inaccettabile e quantomeno ridicole si mostrano le dichiarazioni di chi afferma che l’associazione non aveva mai dato problemi e che tamponava il disagio giovanile».


l'Adige 24\08\2011


Dro Rimosso lo striscione di CasaPound.
L'amministrazione: «Provocazione di pessimo gusto»
Bas, Marocchi attacca : «Favori agli "amichetti"»

DRO - Lo slogan è perfino «divertente»: «L'erba del Comune è sempre più verde». La sostanza delle accuse, cioè una sorta di clientelismo associativo, lo è decisamente meno. Tanto che Patrizia Angeli, consigliere con delega alle politiche giovanili del Comune di Dro, taglia corto: «È una provocazione di pessimo gusto. Non c'è alcun privilegio per chicchessia». L'azione dimostrativa, un blitz di pochi minuti accompagnato dalla collocazione di alcuni volantini, è stata portata avanti da 4 attivisti del movimento CasaPound, collegato alla destra, a proposito dell'operazione antidroga condotta dai Carabinieri che aveva portato all'arresto di un giovane di Dro ed alla perquisizione della sede dell'associazione Bas, di cui il ragazzo faceva parte. «Quello che intendiamo condannare in questa vicenda - scrive il responsabile provinciale di CasaPound Alessandro Marocchi - non è tanto lo spaccio di droga, atto deprecabile di per sé, quanto invece quello che appare evidente come l'ennesimo sistema di gestione amministrativa che favorisce gli "amichetti"». «Il metodo è semplice - insiste - L'amministrazione concede ai soliti soggetti e agli amici degli amici finanziamenti e spazi in cambio di voti o altre prestazioni senza occuparsi dell'utilità effettiva di queste scelte che spesso si rivelano essere discriminanti e senza badare alla credibilità dei personaggi a cui si rivolgono questi benefici». «Non ci sono favoritismi di sorta - replica Angeli - La sede è chiusa e siamo in attesa della relazione dei Carabinieri e degli sviluppi». Il giorno dopo l'esplosione del «caso», il sindaco Vittorio Fravezzi aveva spiegato che il progetto legato all'associazione giovanile aveva dato buoni risultati ed anche che la sede era stata più volte oggetto di sopralluoghi. A sollecitarne la chiusura all'amministrazione era stato lo stesso 23enne Luca Bombardelli, presidente del sodalizio droato che conta oltre cento soci. «Chi aveva il dovere di controllo sull'operato dell'associazione "Bas" non ha vigilato e la mala amministrazione è emersa alle cronache solo grazie ad un episodio di droga - rincara però Marocchi - Questo sistema è inaccettabile e quantomeno ridicole si mostrano le dichiarazioni di chi afferma che l'associazione non aveva mai dato problemi e che tamponava il disagio giovanile. Ora si conosce anche come, ed alla giunta di Dro questo sembra far piacere».

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