venerdì 6 aprile 2012

BLU: striscioni in tutta Italia contro la revisione dell'articolo 18



Blitz contro la revisione dell'"articolo 18"
Striscione di CasaPound sui cancelli di Dana, Aquafil, Cartiere e Arcese

RIVA - Striscioni contro la "cura Monti" e la riforma dell'articolo 18, sono comparsi nella notte in una cinquantina di città italiane. A rivendicare la protesta Blu, Blocco lavoratori unitario, il sindacato nato in seno a CasaPound Italia, che aveva già messo a segno azioni contro l'Arcese e altre imprese dei trasporti.
Questa volta il gruppo altogardesano è tornato in azione con una serie di striscioni contro la riforma dell'articolo 18 comparsi a Trento in zona industriale e in Busa sui cancelli degli stabilimenti industriali della Dana, della Aquafil, delle Cartiere del Garda e di nuovo dell'Arcese.
Secondo Blu «peggiorare la condizione dei lavoratori non porterà nuovi investimenti in Italia e certamente non impedirà alle imprese di delocalizzare alla ricerca di lavoratori low cost. Non saremo mai competitivi con i lavoratori del terzo mondo che lavorano per pochi euro, senza sicurezza, senza orari, senza tutele - spiega il volantino - finché non saremo schiavi anche noi». Per questo, si legge, «non crediamo alla riforma del lavoro, non crediamo che rendere più facili i licenziamenti porterà sviluppo per il paese e di conseguenza più lavoro. Il lavoro in sé non è indice di benessere: la qualità del lavoro, la sicurezza sul lavoro, la giusta retribuzione per il proprio lavoro sono benessere».
Secondo il sindacato di CasaPound Italia, «nessuna fabbrica verrà aperta in Italia grazie a questa riforma».
l'Adige 06/04/2012





Striscioni contro la riforma del lavoro
Blitz di Casa Pound ai cancelli delle principali industrie dell’alto Garda

ALTO GARDA. Il sindacato di CasaPound si scaglia contro la riforma del lavoro del governo Monti che ha preso di mira l’articolo 18. E per evidenziare il proprio dissenso il «Blocco lavoratori unitario» ha srotolato, in tutta Italia, striscioni di protesta. In Trentino i messaggi sono stati affissi a Trento in zona industriale e nell’alto Garda sui cancelli degli stabilimenti industriali della Dana, della Aquafil, delle Cartiere del Garda e di Arcese. La protesta è andata in scena in oltre 50 città italiane. «Non crediamo alla cura Monti - il commento di Casa Pound - ridurre i lavoratori alla schiavitù non aiuterà certo lo sviluppo».
il Trentino 06/04/2012






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