sabato 7 aprile 2012

7 aprile 1944: il bombardamento di Treviso


Il Bombardamento di Treviso avvenne il 7 aprile 1944 da parte di bombardieri alleati. L'attacco provocò circa 1.000 vittime fra i civili e la distruzione di oltre l'80% del patrimonio edilizio, compresi i principali monumenti storici e artistici.

Il bombardamento avvenne il giorno di venerdì santo, che i giornali del tempo definirono passione di Cristo e di Treviso. L'incursione, molto breve e devastante, si protrasse dalle 13.24 alle 13.29, ad opera di 159 Fortezze Volanti statunitensi, che sganciarono circa 2.000 bombe con obiettivo la stazione, ma che si sparsero su gran parte della città. Interi quartieri residenziali furono rasi al suolo dalle bombe e dagli incendi; le macerie continuarono a fumare per due settimane. Le ricerche delle vittime continuarono a lungo, con utilizzo di calce e disinfettante, per limitare gli effetti della decomposizione dei corpi delle vittime.

Le cifre sui morti a seguito del bombardamento sono discordanti. Recentemente in un articolo de Il Gazzettino si è parlato di 900 persone decedute; altre fonti citano invece circa 1600 vittime. Come da documenti ufficiali ritrovati nell'archivio comunale di Treviso, il numero dei morti si aggira attorno al migliaio, cifra però relativa ai soli cittadini della città e comuni limitrofi. In realtà (come accaduto a Dresda) è difficile quantificarle.

Nel dopoguerra, gli Stati Uniti non diedero mai una motivazione in merito al bombardamento di Treviso. La città, che racchiudeva tra l'altro un inestimabile patrimonio artistico, non aveva certo obiettivi strategici.

Ogni 7 aprile il bombardamento viene ricordato in piazza dei Signori da autorità civili, religiose e militari alle ore 13.05. Tra queste figura l'associazione "Treviso 7 aprile 1944", che ha fatto ripristinare questa usanza che ormai da molti anni era finita nel dimenticatoio. Le autorità presenti alla cerimonia restano in silenzio ascoltando la lettura di alcune poesie sul bombardamento, scritte da vari autori trevigiani e accompagnate da un sottofondo musicale al violino. La campana del cosiddetto Campanòn dea Piassa (ovvero la Torre Civica) suona a lutto per un tempo lungo tanto quanto lo fu quel tragico avvenimento, cioè 7 minuti. Durante i 7 minuti in cui viene ricordato il bombardamento in molti, se possono, cercano di interrompere la propria attività per partecipare al breve momento di raccoglimento. La bandiera bianca e celeste che svetta sul campanile di Piazza dei Signori viene lasciata a mezz'asta durante tutta la giornata.

1 commento:

  1. Io esisto grazie a un febbrone di mio zio, fratello di mia madre,allora ragazzo, che costrinse quel giorno la famiglia a subire l'inferno stando in casa, anziché finire nel mattatoio del "rifugio antiaereo", che finì polverizzato.
    Mio padre era al fronte, ma un suo fratello, marinaio di professione e sommergibilista, che di missioni rischiose ne aveva compiute moltissime, era in licenza, e in quel rifugio trovò con la moglie l'unione definitiva della morte.

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