sabato 14 gennaio 2012

1925 - 1970 fiori di ciliegio per Mishima


 "Dobbiamo morire per restituire al Giappone il suo vero volto! E' bene avere così cara la vita da lasciare morire lo spirito? Che esercito è mai questo che non ha valori più nobili della vita? Ora testimonieremo l'esistenza di un valore superiore all'attaccamento alla vita. Questo valore non è la libertà! Non è la democrazia! E' il Giappone! E' il Giappone, il Paese della storia e delle tradizioni che amiamo."

Yukio Mishima (giapponese Mishima Yukio 三島由紀夫), pseudonimo di Kimitake Hiraoka (Hiraoka Kimitake 平岡公威) (Tokyo, 14 gennaio 1925 – Tokyo, 25 novembre 1970) è stato uno scrittore, drammaturgo, patriota e artista marziale giapponese.


Il 25 novembre del 1970, il grande scrittore giapponese Yukio Mishima (all'epoca già famosissimo in tutto il mondo e per tre volte candidato al premio nobel per la letteratura), dopo aver preso in ostaggio il capo di stato maggiore dell'esercito ed aver arringato con un memorabile discorso politico e culturale i soldati della caserma di Ichigatami, si tolse la vita tramite il seppuku (taglio del ventre Tradizionale). Il gesto estremo di Mishima, ultimo atto di una vita eroica e sublime, rappresentò un grido lancinante e fiero di denuncia e rivolta radicale contro il Giappone moderno: contro l'appiattimento culturale, contro l'americanizzazione inarrestabile, contro l'inadeguatezza e l'incapacità della democrazia, contro la perdita dei valori della Tradizione, contro la mollezza della borghesia, contro la mancanza di volontà di potenza.

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