mercoledì 28 dicembre 2011

Storie dei 150: Il Brigante


Carmine Crocco di origine contadina nel lucano (Potenza),la sua famiglia venne distrutta dai soprusi di un signorotto locale : il padre in galera ingiustamente, la madre incinta picchiata a morte, quando toccò a sua sorella che fù violentata e sfregiata in volto non potè più trattenersi, tornato con il congedo militare aspettò sotto casa il colpevole e lo uccise accoltellandolo a morte. A quel punto fù costretto a darsi alla macchia dove in seguito in cambio dell'amnistia donò tutto se stesso alla causa Garibaldina,diventando comandante di una guarnigione e distinguendosi per eroismo e coraggio ma nonostante ciò, una volta sconfitti i Borboni il governo Piemontese lo fece arrestare e condannare per evitare incidenti diplomatici con i latifondieri del Sud.
Sentendosi tradito evase dal carcere e diede la caccia a coloro che gli avevano voltato le spalle.
In seguito si inquadrò nei ranghi dei Briganti dove grazie al suo eroismo e alle capacità militari arrivò ai vertici di comando, pur mantenendo il cameratismo e l'onestà dovutogli dal combattere fianco a fianco in prima linea con i suoi uomini.
Divenne il fantasma del Sud, un eroe popolare, i racconti locali narravano delle sue gesta e l'esercito piemontese non riusciva a catturarlo accrescendo il mito della sua figura. La sua epopea si concluse con il tradimento da parte del suo braccio destro Caruso. Venne arrestato,denigrato,umiliato ma la condanna a morte revocata per timore di sollevazioni popolari nella campagne.
La sua vita si spense nella cella del carcere di Portoferraio.

Lorenzo

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