venerdì 11 novembre 2011

Whirpool odia l'Italia



Whirlpool, lavoratori in assemblea 

TRENTO. Dopo la doccia fredda dell'annuncio della raffica di licenziamenti, questa mattina alla Whirlpool di Trento è iniziata una giornata delicatissima. "Oggi si svolgeranno le assemblee di stabilimento, dove verranno assunte le prime iniziative di risposta alle intenzioni dell'azienda", dice Roberto Grasselli, segretario trentino della Fiom Cgil.
"Si apre una vertenza molto difficile. La Fiom intende percorrere tutte le azioni utili per evitare scelte drammatiche per i lavoratori, a partire dall'attivazione del contratto di solidarietà e dalla definizione di un piano di investimenti in grado di garantire una prospettiva allo stabilimento di Trento".
Intanto il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, esprime "forte preoccupazione per il piano di esuberi annunciato dalla dirigenza di Whirlpool Italia", che potrebbe coinvolgere anche lo stabilimento di Trento.
"E' necessario un intervento tempestivo: agli investimenti fatti dalla Provincia devono rispondere investimenti altrettanto seri da parte dell'azienda - sostiene Dorigatti -. Confido nella responsabilità di tutti, a partire dai vertici aziendali: prima di tagliare posti di lavoro, si percorrano tutte le strade possibili".


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La Whirpool è un'altra di quelle aziende "virtuose" che, come la FIAT, riceve contributi statali (o provinciali) per tenere aperte le fabbriche italiane ma allo stesso momento delocalizza in nome della crisi. I sindacati in tutto questo vanno a braccetto con gli industriali accontentandosi delle briciole e lo Stato è troppo assente per prendere in mano la situazione, sottrarre queste industrie anti-nazionali dagli aguzzini e riprendere in mano non solo la produzione ma anche la difesa dei lavoratori licenziati.

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