martedì 6 settembre 2011

Ancora percolato dalla Maza

 


Arco, 06\09\2011 - Il «peccato originale» della discarica comprensoriale della Maza? Il famoso primo lotto. Dove da decenni sono confluiti rifiuti ovviamente «indifferenziati». Con normative certamente meno severe di questi ultimi anni. Nulla di clamoroso. Ma l'assessore provinciale Pacher lo ribadisce nella lunga e dettagliata risposta all'interrogazione presentata lo scorso marzo dal consigliere della Lega Claudio Civettini. C'è un dato, più di altri, che deve far riflettere. Ed è quello relativo al settore, peraltro dotato di impermeabilizzazione, di questo «maledetto» primo lotto.

L'anno scorso ha prodotto qualcosa come 15 mila metri cubi di percolato. Liquido che viene raccolto in una prima vasca di stoccaggio e quindi trasferito, con un sistema di pompaggio, alla vasca più grande inserita nel secondo lotto. E da questo sono arrivati, sempre nel 2010, altri 28 mila metri cubi di percolato. Che poi viene trasferito con le autobotti ai depuratori provinciali che ne curano lo smaltimento. Le acque di falda delle campagna circostanti - assicura Pacher - sono sottoposte a monitoraggio periodico. Con prelievi ogni due mesi nei pozzi piezometrici attorno alla discarica (18 i punti d'indagine). Il biogas (50 % metano e 40 % di anidride carbonica) viene captato da appositi pozzi di estrazione ed avviato ad una torcia per la combustione. Insomma, per ora, viene bruciato e tutto finisce lì.

Portar via i rifiuti (anche quelli vecchi) dalla Maza una volta per tutte? «Non è possibile - dice Pacher - in assenza di informazioni quali la volumetria totale di rifiuti ad oggi stoccata nel primo lotto e la disponibilità e posizione di un eventuale sito di destinazione, effettuare una stima minimamente attendibili in merito ad un'ipotizzata asportazione dei rifiuti». Insomma, per farla breve, la famosa bonifica della Maza dovrà fare necessariamente i conti col suo passato «anarchico». E nel frattempo con i tempi di realizzazione del famoso termovalorizzatore di Ischia Podetti.

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Deja-vù...

 

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