domenica 3 luglio 2011

La Foresta che Avanza: Orso in tavola provocazione elettorale della Lega Nord


Trento, 2 luglio – In merito alla recente polemica occorsa sui quotidiani locali riguardante la festa della Lega Nord a Primiero durante la quale, come annunciato dagli organizzatori, verrà servita come pietanza carne di orso, interviene il gruppo ecologista dell'associazione CasaPound Italia, la “Foresta che Avanza”.

“Troviamo desolante l'ultima sortita della Lega Nord effettuata, a nostro avviso, con l'unico scopo di ottenere visibilità”. Scrive in una nota Lorenzo Tonini, responsabile regionale Foresta che Avanza.
“Nonostante quella che consideriamo una provocazione, il messaggio leghista si presenta fortemente diseducativo: l'uccisione di un animale selvatico come l'orso perché intimorisce.
Stessa questione potrebbe essere posta per i lupi, ad esempio – prosegue Tonini - Tutto ciò non è per niente rispettoso degli equilibri naturali ed è incoerente con il principio di difesa territoriale sbandierato dalla Lega Nord”.

“E' superfluo affermare che l’orso è una specie protetta dalla Convenzione di Berna del 1970, e cucinarlo è quasi illegale. Ciò che conta è condannare il gesto della Lega Nord che sfrutta in maniera deprecabile l'immagine animale per fini elettorali”.

Lorenzo Tonini
Responsabile regionale Gruppo ecologista CasaPound Italia

laforestacheavanzatrentino@live.it




Lega a pancia vuota
L'orso non si mangia


IMER
- «Ci hanno fatto ingoiare un sacco di rospi e adesso non ci lasciano nemmeno mandarli giù con l'orso». È glaciale, nonostante la stagione, il clima alla festa della Lega Nord di Imer, in Primiero. Quella che avrebbe dovuto celebrare la nouvelle cousine in salsa leghista, per intenderci. A rovinare il menù ci hanno pensato di buonora, verso le otto, i carabinieri del Nas di Vicenza e il Corpo forestale dello Stato, saliti in Primiero su mandato, rispettivamente, del Ministero della salute e del Ministero dell'ambiente. L'alt ai panini con carne d'orso e al misto di carne ai ferri con orso e allo spezzatino è dovuto alla mancanza della certificazione Cites per la carne slovena. Oltre la sigla c'è la Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione, in vigore dal '75. Se manca non se ne fa nulla e la carne rimane in frigo. O, meglio, non si sa dove, visto che 28 chili erano già stati cotti e gli altri 22 stavano scongelando per la cena.

Già la giornata non era iniziata nel migliore dei modi, con una presenza al tendone della Lega piuttosto bassina: circa 200 persone a ora di pranzo nonostante il tam tam pubblicitario degli ultimi giorni e la copertura mediatica nazionale. Ma tant'è, l'onorevole Maurizio Fugatti è rimasto per tutta la mattina attaccato al cellulare per sbloccare la situazione e intanto ha spiegato allo stuolo di giornalisti presenti che lo scopo della Lega non è quello di incentivare il consumo di carne d'orso, semmai richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica nazionale e del governo sul fallimento del progetto Life Ursus del presidente Dellai, dunque missione compiuta. «Perché se a Roma non risulta questo fallimento - spiega Fugatti - è solo perché la Provincia manda nella capitale relazioni addomesticate». Fin qui la Lega di governo. Quella di lotta è invece su tutte le furie e ha le imponenti sembianze di Enzo Erminio (Obelix) Boso, uno che, a badare all'umore, l'orso, e non solo, lo ucciderebbe a mani nude seduta stante. «Abbiamo quattro ministri contro: Prestigiacomo, Brambilla, Frattini e da stamattina Fazio, che hanno pensato di venire qui a rompere i c… alla Lega. Miagolano invece di fare il loro mestiere. Chiaro che Berlusconi ha dimostrato di essersi circondato di imbecilli. Se fossi ancora al Senato e il mio voto fosse determinante lo manderei subito a casa. Intanto domani telefono a Bossi, che lo chiama amico, e gli dico per l'ennesima volta di cambiare amicizie». Un fiume in piena, incontenibile, furibondo col «suo» governo.

«Qua tutta la comunità ce l'ha a morte con l'orso. Costa un mucchio di soldi e provoca lo spopolamento della montagna. Grazie tante agli ayatollah ambientalisti e ai governanti di centrosinistra». Passa il consigliere provinciale Alessandro Savoi e sibila un «pagheranno, pagheranno» rivolto ai ministri miagolanti, poi fa due conti: «La carne ci è costata 35 euro più Iva al chilo, duemila in tutto, li mettiamo in conto a chi dovrà pagare a Roma, politicamente, ovvio». Nel frattempo, sul listino prezzi compare un malinconico tratto di pennarello nero sulle cibarie incriminate e la delusione comincia a serpeggiare tra i commensali. Le cucine sfornano le più tradizionali pasta di lucaniche e patatine fritte. Qualcuno è proprio arrabbiato, altri prendono su armi a bagagli e tornano a casa. Molti giurano che se fosse stata la festa degli alpini vuoi vedere che Forestali e carabinieri non si facevano vedere? Una signora elegante entra imperterrita e si siede vicino all'uscita con il suo vassoio.

Anche lei qui per assaggiare l'orso? «Per carità. Ero solo curiosa di vedere in faccia chi avesse avuto il coraggio di mangiarlo». Boso, ritrovata la calma di fronte a una fettona di formaggio, si dilunga in arte culinaria: «Vedi, la morte dell'orso sono i ferri, l'orso va fatto ai ferri. C'è nel libro di ricette di mio nonno. Si prepara il giorno prima con l'aglio e tutti i documenti». Documenti? «Sta per spezie e condimento, ovvio».

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