19 indagati, ricercati due latitanti
La Questura sulle tracce del leader del
movimento anarco insurrezionalista Guido Mantelli,
insieme con un pregiudicato dronerese
Un lungo lavoro, durato quasi 5 mesi e nei giorni scorsi la conclusione delle indagini con i provvedimenti notificati a 19 persone. La maggior parte delle quali da zone del cuneese, ma tra gli indagatti anche ragazzi di Torino, Trento, Asti e Biella. Questo il risultato dell'operazione legata ai fatti scaturiti il 26 febbraio scorso a Cuneo, durante l'inaugurazione della sede di casaPound, nel centro storico della città.
Come si ricorderà, quel giorno, un sabato pomeriggio, i militanti di Casapound si erano dati appuntamento presso la loro sede di via Alba, per l’inaugurazione della stessa. Da giorni la situazione in città ribolliva, con il Comitato antifascista che esprimeva la propria contrarietàindicendo una manifestazione in piazza Audiffredi proprio nel momento in cui a poche centinaia di metri avrebbe dovuto avvenire l'inaugurazione di CasaPound Cuneo. La cosa si svolse regolarmentein puiazza, con l'intervento tra gli altri del sindaco, Alberto Valmaggia. Il primo cittadino, però, veniva più volte interrotto da un gruppo di contestatori, composto da una frangia prevalentemente di antagonisti ed anarco-insurrezionalisti, che di lì a poco si staccò dal presidio ed in corteo cercò di raggiungere attraverso Contrada Mondovì la sede di CasaPound.
All’imbocco di via Alba vi furono i primi scontri con le forze di polizia che seguirono successivamente anche in via Diaz, angolo via Alba. Risultato: un militante di CasaPound gravemente ferito alla testa da una pietra ed alcuni apparteneneti delle Forze dell'ordine contusi.
Come dett, nei giorni scorsi le notifiche che hanno interessato in 19 persone coinvolte a vario titolo nell’indagine condotta dalla Digos della Questura di Cuneo sotto la direzione del Procuratore della Repubblica, Francesca Nanni ed ha interessato sia i soggetti colpiti da misure cautelari eseguite il 27 maggio, sia coloro che in quel contesto furono oggetto di perquisizione.
Questi i nomi dei soggetti indagati: Zaccaria Marchisio, classe 1987, residente a Dronero, Luca Bertolotto, 21 anni, anch'egli di Dronero, Dario Audisio, classe 1984, residente a Caramagna Piemonte, Marco Sisca, 23 anni, di Castelletto Stura, Luca Ghezzi, 31 anni, residente a Torino, Fabio Milan, 31, residente a Torino, Fabrizio De Giorgis, 35 anni, di Roccasparvera, Maicol Rodigari del 1990, residente a Cuneo; Francesca Mantelli, del 1975, domiciliata a Elva, Fabrizio Cerato, 24 anni di Borgo San Dalmazzo, Maja Cecur, del 1978, residente a Torino; Omar Lazzarini, 31 anni, residente a Trausella (TO), Giulio Zanfei, del 1978, residente a Torino; Elisa Lorenzi, 30 anni, domiciliata a Rovereto (TN), Samuele Gullino, classe 1984, residente a Castello d'Annone (AT) ed infine Christian Bertano, 36 anni, residente a Netro (BI).
A tutti i soggetti sopramenzionati sono stati contestati diversi reati in concorso che vanno dalla resistenza alle lesioni a pubblico ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni, lesioni nei confronti di un giovane intervenuto per sedare gli animi, danneggiamento di alcune autovetture parcheggiate di privati cittadini, nonché il danneggiamento di un’autovettura di servizio della guardia di Finanza che si trovava in contrada Mondovi angolo via Alba, imbrattamento e utilizzo di petardi e bombe carta al fine di suscitare pubblico disordine ed incutere timore tra la gente
Viene anche contestata la violenza privata per impedire agli appartenenti al movimento di Casapound di inaugurare la sede di via Alba, con le aggravanti di aver agito travisati da caschi, sciarpe ed altri indumenti.
Nei giorni successivi agli scontri la Digos cuneese, diretta dal Vice Questore Rosanna Minucci visionò numerosi filmati e foto prodotti dal Gabinetto Provinciale della Polizia scientifica al fine di identificare gli autori dei fatti che hanno portato il Procuratore Francesca Nanni ad accogliere le contestazioni ed ad emettere 8 misure cautelari di cui due ineseguite i quanto i soggetti interessati sono latitanti.
Si tratta dell’anarco-insurrezionalista quarantenne Guido Mantelli, residente a Cuneo già noto alle forze dell’ordine per la sua figura di leader del movimento anche a livello nazionale e convinto attivista emerso altresì nelle proteste contro la Tav ed arrestato da ultimo nello scorso febbraio a Condove per gli scontri con le forze dell’ordine a seguito del transito del treno diretto in Francia con le scorie nucleari: l’altro soggetto è Francesco Cesano del 1986 residente a Dronero, già noto alle forze dell’ordine in quanto indagato in diversi contesti per reati comuni ed arrestato lo scorso marzo per rapina, lesioni, oltraggio resistenza a pubblico ufficiale; lo stesso aveva partecipato, travisandosi, attivamente agli scontri in via Alba.
(fonte: targatocn.it)
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