lunedì 18 luglio 2011

Libia: inizio e fine dell'Italia

L'Italia riceve il ben servito
sia dagli aggressori che dagli aggrediti


Il Governo libico che fa capo a Muammar Gheddafi ha interrotto ogni collaborazione con il gruppo Eni. Lo annuncia il primo ministro di Tripoli. Ha spiegato che, però, lascerà la porta aperta alle compagnie petrolifere di altri Paesi, purché questi «rivedano la loro partecipazione ai raid aerei» dell'Alleanza atlantica, che stanno prendendo di mira le forza fedeli al leader libico, Muammar Gheddafi. Al-Mahmoudi ha aggiunto che all'Italia verrà impedita l'attività petrolifera perché aveva firmato un accordo di amicizia con la Libia, che vieta ogni atto di aggressione.

E' sempre settembre quarantatre ed è sempre lo stesso risultato del settembre quarantatre. Ci crediamo furbi ma ci ritroviamo peggio anche di quelli, non furbi, che si fanno tirare addosso le bombe atomiche.
Benvenuti nel peggior ciclo storico italiano, ve ne accorgerete presto tutti quanti. Con la demografia in calo e la produzione bloccata, senza più sovranità, con ondate di immigrati sempre più nutrite, ora siamo tagliati fuori dalle fonti energetiche, non abbiamo più alcuna credibilità internazionale e non potremo stipulare patti con il sud, neppure per il semplice contenimento.

fonte: www.noreporter.org



Stangata sulla benzina
Ora schizza a 1,64 euro


TRENTO - Dallo scorso marzo il prezzo della benzina alla pompa è aumentato mediamente di un centesimo ogni trenta giorni. Per rifornirsi alle stazioni di servizio del capoluogo trentino, quattro mesi fa gli automobilisti spendevano mediamente 1,529 euro al litro, mentre nella giornata di ieri al self service (per il giorno festivo nessun addetto ha prestato servizio) si spendevano 1,568 euro.
Facendo un confronto con i dati raccolti ad inizio anno, il salasso appare ben più evidente. Allora la benzina si era fermata a quota 1,443 mentre il diesel si attestava a quota 1,329 euro. Oggi per un litro di gasolio si versano mediamente ai benzinai della città 1,447 euro: l'aumento negli ultimi quattro mesi è di 2 centesimi.

Per i viaggiatori che scelgono l'automobile come mezzo di trasporto, insomma, non ci sono buone notizie. Perché al fatto che negli ultimi quattro mesi il prezzo della benzina sia aumentato di altrettanti centesimi del nuovo conio, si aggiunge l'aumento previsto dopo l'approvazione in parlamento della nuova finanziaria.
La manovra economica prevede infatti maggiori entrate tributarie di poco più di 2 miliardi di euro all'anno a livello nazionale per le nuove accise sui carburanti.

fonte: www.ladige.it

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