mercoledì 23 marzo 2011

Bottino di Guerra


500 profughi africani
arriveranno in Trentino


TRENTO 23/03/201 - Il Trentino è pronto ad accogliere profughi provenienti dall'Africa. «Si tratta però di rifugiati politici - precisa il presidente della Provincia Lorenzo Dellai - non dell'emergenza di chi sbarca disperato». Tanto che, più che dalla Libia in fiamme e dal Nordafrica, potrebbero provenire soprattutto dai paesi subsahariani. Ieri l'assessore alla convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha partecipato a Roma al vertice tra il ministro dell'interno Roberto Maroni e le Regioni.

Il ministro ha delineato un piano che prevede un massimo di 50 mila richiedenti asilo da accogliere in proporzione alle dimensioni dei territori. In Trentino, quindi, dovrebbero essere circa 500 ma in pratica, affermano i vertici provinciali, saranno meno. «La riunione è stata interlocutoria - dice l'assessore Beltrami - Non ci è stata richiesta una esplicità disponibilità, abbiamo soprattutto ascoltato e chiesto chiarimenti tecnici». Il piano, ha dichiarato il ministro Maroni, «terrà conto nella distribuzione dei migranti del criterio del numero di abitanti per regione, nel senso che le regioni più popolose accoglieranno un maggior numero di persone, ma ci saranno dei correttivi: le regioni che hanno già una forte pressione migratoria (Sicilia, Calabria e Puglia) e l'Abruzzo che ha avuto il terremoto, saranno salvaguardate».

In base a questo criterio, al Trentino toccherebbe un massimo di 500 rifugiati. «Si dovrà tener conto, però, anche della conformazione del territorio - puntualizza Dellai - anche perché per le persone con i requisiti dell'asilo politico non si prevedono certo campi di tende, ma alloggi e altri servizi di accompagnamento e apprendimento linguistico». «Le stime sono teoriche, per ora - aggiunge Lia Beltrami - tuttavia dobbiamo essere pronti a condividere e preparati in caso di emergenza». Finora in Trentino i richiedenti asilo sono 30. «Li abbiamo accolti nell'arco di tre anni - precisa Beltrami - È la quota che ci è stata assegnata annualmente, ma ci vuole tempo per esaminare la pratica». La distinzione tra i profughi che potrebbero essere accolti e i nordafricani che stanno sbarcando a Lampedusa è netta ed è stata ribadita da tutti i governatori, soprattutto da quelli della Lega Nord come il veneto Luca Zaia . Si tratterà, più che di libici o di tunisini, di persone provenienti dal Corno d'Africa, come quegli eritrei cristiani che sono stati costretti nei mesi scorsi a vagare per tutto il Nordafrica senza essere accolti da nessuno. Ora, con la crisi del regime dispotico di Tripoli, il canale si è riaperto.


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E si che un popolo di emigrati lo siamo stati anche noi italiani....
Ci hanno costretto ad andarcene dalla nostra terra i vincitori della guerra, ed ora, sempre strisciando dietro ai vincitori costringiamo altri ad emigrare.
Che italietta di idioti...

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