sabato 26 marzo 2011

Abbiamo fumato stasera?


Spaccio di "fumo"
indagato un vigile


Riva del Garda - La Procura della Repubblica di Rovereto, e nello specifico il sostituto Fabrizio De Angelis titolare dell'inchiesta, hanno iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di «spaccio di sostanze stupefacenti» un'agente della Polizia Locale Intercomunale dell'Alto Garda e Ledro. L'agente, tuttora in servizio effettivo, ha 35 anni e risiede in zona, presta servizio per la Polizia del C9 e per un periodo ha lavorato con le stesse mansioni presso il comando di Rovereto. La presunta attività di spaccio (presunta perché ovviamente andrà dimostrata con prove oggettive in sede di giudizio) sarebbe avvenuta nella zona del Basso Sarca, prevalentemente a "vantaggio" di acquirenti che abitano nelle vicinanze del luogo di residenza dell'indagato. L'indagine è partita alcuni mesi addietro dopo la segnalazione di alcune persone agli inquirenti del commissariato di Polizia di Riva del Garda. La fase degli accertamenti e l'acquisizione degli elementi di prova è terminata e il fascicolo completo è stato trasmesso alla Procura della Repubblica di Rovereto dove nei prossimi giorni il sostituto procuratore Fabrizio De Angelis dovrebbe firmare e notificare alla parte in causa l'avviso di chiusura indagini. Al quale, come prevede il codice di procedura penale, segue un periodo per la presentazione da parte della difesa di elementi a discarico, memorie o richiesta di essere ascoltati dal pm titolare dell'inchiesta. Il quale al termine di questa fase inoltra la relativa richiesta di rinvio a giudizio. Anche in considerazione del fatto che formalmente l'avviso di chiusura indagini non c'è ancora, da parte investigativa e della stessa Procura si mantiene ovviamente il massimo riserbo su una vicenda che interessa comunque un componente delle forze dell'ordine. Ma soprattutto negli ambienti della Polizia Locale del C9 dell'indagine si parla. Un tutore della legge che, secondo le contestazioni mosse nei suoi confronti dagli inquirenti, spacciava sostanze stupefacenti. In particolare hashish e marijuana che avevano come clienti abituali una ventina di ragazzi della zona (alcuni poco più che maggiorenni, altri coetanei dello stesso agente di Polizia Locale) alcuni dei quali, messi alle strette dagli stessi acquirenti, hanno confermato di aver acquistato del «fumo» dall'indagato. Testimonianze dirette e altre fonti di prova "tradizionali" che hanno consentito agli investigatori di formare un quadro probatorio ritenuto sufficientemente solido ma che ovviamente dovrà passare al vaglio di un giudizio. La presunta attività di spaccio dell'agente non è comunque avvenuta durante gli orari di servizio e con addosso la divisa d'ordinanza. Il che, a suo discarico, fa venir meno un'eventuale e consistente aggravante.

l'Adige 25/03/2011

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Patenti in fumo e fumo dai vigili!

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