sabato 12 febbraio 2011

Per fortuna o purtroppo...

Dellai: i simboli non si impongono ma Durni poteva usare toni diversi

Ridda di reazioni politiche, regionali e nazionali, allo scontro istituzionale tra il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il governatore altoatesino Luis Durnwalder sui festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia. «Dobbiamo capire la posizione di Durnwalder - ha detto il presidente della Provincia Lorenzo Dellai in conferenza stampa - Non si possono imporre i simboli e i sentimenti che fabbo parte del nostro passato. Quando si impongono abbiamo visto le conseguenze sotto il fascismo. Per la storia dell'Alto Adige, non si può pretendere che loro abbiano qualcosa da festeggiare. Anche se Durnwalder avrebbe dovuto usare toni diversi». Molto più critico con Durnwalder il deputato del Pd Gianclaudio Bressa , già presidente della commissione dei 12. «Festa è un giorno in cui si celebra una ricorrenza, ma non è necessariamente una dimostrazione di gioia. 150 anni d'Italia vuol dire celebrare non solo la sua storia ma il suo presente. La costituzione, l'autonomia speciale, l'autogoverno della provincia di Bolzano sono la storia e il presente dell'Italia. La comunità dell'Alto Adige è parte di questa storia». Per Bressa «ognuno può partecipare alle celebrazioni come crede, con le sue convinzioni, la sua cultura, le sue tradizioni, la sua madrelingua ma non farlo, come sostiene Durnwalder, significa solo far tornare indietro l'orologio della storia, non avere il coraggio di ammettere di essere stati, e di esserlo ancora, protagonisti della storia d'Italia. Questa mancanza di coraggio condanna l'Alto Adige a battaglie di retroguardia». «Apprezziamo e condividiamo il richiamo del presidente Napolitano sulle celebrazioni dell'Unità d'Italia. Non abbiamo nessuna comprensione per la reiterata scelta del presidente Durnwalder di rifiutarsi di partecipare». Lo sostiene il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione . «Comprenderemmo - prosegue Buttiglione - se la comunità germanofona volesse partecipare con una sua legittima specificità. Ma non c'è alcun motivo di alimentare divisioni e risentimenti ormai palesemente ingiustificati, sarebbe come se gli italiani provassero risentimento verso l'Austria per l'occupazione e i patrioti uccisi». Anche perché oggi «l'Italia è indiscutibilmente all'avanguardia nel processo di integrazione delle minoranze linguistiche, e questo anche dopo che, a causa dello sciagurato referendum degli anni del nazi-fascismo, molti altoatesini abbandonarono l'Alto Adige, dove poi sono stati riaccolti». Per il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri «la Svp rispolvera vessilli d'identità, ma sono passati quasi cent'anni dalla fine della prima Guerra Mondiale. Siccome la Svp si è schierata più volte su un fronte di realismo moderato nel parlamento nazionale, deve compensare queste scelte rispolverando qualche vessillo d'identità. Il capo dello Stato con la sua lettera ha invitato tutti ad un maggiore realismo». A Bolzano l'opposizione italiana è insorta contro Durnwalder, mentre quella tedesca lo sostiene. Il consigliere provinciale di Unitalia Donato Seppi chiede al governo e al capo dello Stato di nominare «un commissario ad acta allo scopo di rappresentare l'Alto Adige alle manifestazioni per l'Unità d'Italia». Per Sinistra Ecologia e Libertà la risposta di Durnwalder «è inaccettabile ed è destinata ad avvelenare inutilmente i rapporti politici e istituzionali e lo stesso dialogo tra le popolazioni». Apprezzamento per le parole di Napolitano ha espresso la coordinatrice del Pdl a Bolzano Micaela Biancofiore .

l'Adige12/02/2011

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Discutibile uscita della coppia di re Dellai-Durnwalder nel giorno seguente alla Giornata del Ricordo. Forse c'è da spiegarlo anche tutti i martiri e combattenti che l'Italia è una sciocchezzuola...

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