domenica 26 dicembre 2010

Trentino al collasso

Le discariche trentine?
Piene tra cinque anni.



TRENTO 26/12/2010 - Le otto discariche trentine dove oggi vengono conferiti i rifiuti non differenziati saranno piene nel giro di poco più di cinque anni. Questo considerando sia l'attuale capacità, sia gli ampliamenti già programmati. Intanto la raccolta differenziata in provincia ha superato il 66% del totale dei rifiuti: un livello molto elevato, che però nasconde una quota di scarti non riciclabili, pari a oltre l'8% del totale.
Se il ritardo dell'inceneritore, o di eventuali soluzioni alternative, arriverà a un anno, serviranno altri 160 mila metri cubi di discariche, oggi non previsti. I dati sono elaborati dal servizio gestione rifiuti della Provincia.
I trentini hanno prodotto nel 2010 circa 279 mila tonnellate di rifiuti. Di essi i due terzi, cioè poco meno di 177 mila tonnellate, sono stati differenziati. I volumi più consistenti sono quelli dell'organico, con oltre 44 mila tonnellate, della carta, con 43 mila tonnellate, e del multimateriale, pari a 30 mila tonnellate. In questa voce, però si nasconde la maggior parte di quelle 15 mila tonnellate di rifiuti differenziati che non potranno essere riciclati perché inadatti o comunque finiti nel bidone sbagliato. Scarti che tornano ad alimentare il residuo.
In testa per la raccolta differenziata è la Val di Fiemme, che ha raggiunto l'84,4% del totale. Bene anche il Primiero col 78% e la Bassa Valsugana con oltre il 70%. Trento è al ragguardevole livello del 62,9%, Rovereto al 60%. In coda l'Alto Garda e Ledro, con il 56,8%, e la Val di Sole, con il 52,5%.
I rifiuti residui ammontano a 102 mila tonnellate, di cui 77 mila costituiscono l'indifferenziato, 12.600 tonnellate i rifiuti ingombranti e altre 12 mila tonnellate lo spazzamento delle strade. In questo modo il Trentino si attesta a 147 chilogrammi di residuo per abitante, non lontano dall'obiettivo dei 130 chili. È questa la parte che oggi finisce in discarica. La capacità oggi disponibile dei siti trentini è pari a 508 mila metri cubi di materiale, circa 300 mila tonnellate di rifiuti. La quota maggiore, pari a 150 mila metri cubi, è quella della discarica di Taio, dove confluiscono i rifiuti di Val di Non e Val di Fiemme. Segue Ischia Podetti, a Trento nord, con 105 mila metri cubi e Imer, nel Primiero, con 95 mila metri cubi.
Con la capacità attuale, tre discariche, Lavini di Marco, che serve Vallagarina, Fassa e anche Alto Garda, dati i problemi della Maza di Arco, Scurelle, dove vanno i rifiuti della Valsugana, e Monclassico in Val di Sole sarebbero esaurite a metà del prossimo anno. Ma per questi siti, nonché per la Maza e per Ischia Podetti, sono già in cantiere, e in parte avviati, ampliamenti per un totale di 686 mila metri cubi, cioè 400 mila tonnellate di rifiuti. La parte del leone la fa Ischia Podetti, con il quarto lotto da 250 mila metri cubi che dovrebbe essere concluso il prossimo aprile. Ai Lavini è stato approvato il progetto esecutivo per altri 170 mila metri cubi, pronti nel 2013. Alla Maza saranno 140 mila dal giugno del prossimo anno. A questo punto le date di fine vita tecnica delle singole discariche si spostano in avanti. La prima a riempirsi sarà sempre quella dei Lavini alla fine del 2013. Seguirà quella di Zuclo, nelle Giudicarie, nell'aprile 2014 e Scurelle nell'agosto dello stesso anno. La Maza andrebbe avanti fino al 2016, Ischia Podetti fino al 2018. Imer addirittura fino al 2030.
Mano a mano che chiudono alcuni siti, però, i flussi dei territori serviti devono spostarsi su altri. Perciò la stima del riempimento dell'intero sistema attuale si colloca al marzo 2016. Se poi, come sembra, si allungheranno i tempi della realizzazione del termovalorizzatore, si dovranno trovare altri spazi per 100 mila tonnellate di rifiuti l'anno, cioè circa 160 mila metri cubi in più.

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Trentino con l'acqua, ehm, il percolato alla gola, mentre l'amministrazione provinciale non ha ancora un piano rifiuti, se non quello di sperare nella veridicità delle profezie Maya...

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