mercoledì 7 marzo 2012

La mafia SIAE continua ad opprimere



La SIAE multa i maccheroni: 1.000 €

Quest'anno nessun contributo alla beneficenza da parte del Comitato Maccheroni di Isera. Quanto raccolto attraverso le offerte libere nel pomeriggio dello scorso 18 febbraio servirà a coprire la multa da 953,27 euro comminata dalla Siae per aver tenuto, vicino l'area che ospita le cucine, una radio accesa. Galeotta fu la passione sportiva di due tra i volontari lagarini, che si sono portati da casa un apparecchio per seguire le informazioni sulla squadra del cuore anche durante la preparazione dei maccheroni.
«Una radio vicina ai volontari in cucina c'è sempre stata - commenta Giorgio Chiusole, 72enne di Marano, presidente storico del comitato -. In 57 anni di storia dei maccheroni di Isera, non era mai successa una cosa simile». La multa, arrivata a cucine già chiuse, ha gettato un'ombra su quella che fino a quel momento era stata una giornata di successo, che aveva visto molte persone da tutta la Vallagarina «invadere» il cortile della scuola elementare per gustare la pasta al ragù e, in tanti, versare un contributo. Contributo che quest'anno andrà nelle casse della Società italiana degli autori ed editori, l'ente pubblico a base associativa nato per proteggere ed esercitare l'intermediazione dei diritti d'autore.
Quando quel sabato l'operatore della Siae giunge in piazza, la festa carnevalesca è ormai agli sgoccioli. La radio («poco più di un elettrodomestico» assicura Chiusole) è ancora in funzione, e adesso diffonde le trasmissioni di una stazione radio specializzata in musica italiana anni '60. L'arrivo dell'incaricato della Siae non è ben accolto, e ancor meno la sua constatazione che una radio accesa durante un evento pubblico è soggetta alla legge sulla tutela del diritto d'autore e che quindi occorre, come stabilisce la legge, pagare il dovuto.
Secondo alcuni testimoni alla fine sarebbe volata anche una «mestolata» ai danni dell'incaricato Siae. Almeno, è quanto lui stesso ha affermato pubblicamente da subito nella piazza, e che ha ribadito poi alla pattuglia di polizia intervenuta sul posto. Chiusole per parte sua dichiara di non aver visto nulla, se si esclude il funzionario urlante, dato che alle sei mezzo, quando si sarebbe verificato l'«attacco», la piazza era praticamente al buio. Fra i testimoni sentiti dall'Adige il sentimento dominante è che il gesto della «mestolata», seppur infelice, volesse essere più che altro un gesto goliardico e non un'offesa; un atto dettato. forse, anche dal clima carnevalesco della giornata.
Quando il giovedì successivo Chiusole si reca negli uffici della Siae di Rovereto il clima scherzoso non è più neanche un ricordo; gli viene contestata la multa. «Ho pagato subito di tasca mia - spiega -. Adesso vedremo quanto raccolto con le offerte. Certo che quei 500, 600 euro che riuscivamo a versare all'Associazione Amici del senatore Giovanni Spagnolli o alla Cooperativa Villa Maria di Lenzima, quest'anno non li avremo».
Non è stato possibile contattare l'agenzia roveretana della Siae, e la sede di Trento, cui gerarchicamente la sede della Città della Quercia fa riferimento, non ha voluto commentare in alcun modo l'accaduto, rimandando il tutto alla sede centrale romana, cui obbligatoriamente spetta la comunicazione. Il Comune di Isera, che contribuisce finanziariamente all'organizzazione della festa, si riserva qualsiasi commento in attesa che la vicenda sia verificata in pieno.

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1000 € tolti alla beneficenza nelle casse della mafia legalizzata. 
Un ulteriore dimostrazione che il cittadino è in balia dell'arroganza dei parassiti legalizzati, protetto da nessuno.
Altro che mestolate...

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