lunedì 20 febbraio 2012

Arcese: altri 250 licenziamenti nonostante i contributi del 2009



Arcese: licenziamento per 250 dipendenti
Flammini (sindacato di base) critica Cgil, Cisl e Uil. L'azienda: solo così ci salviamo 


ARCO. Lo scorso 30 gennaio Arcese Trasporti ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per 190 autisti, 10 operai e 50 impiegati: tutti presso le unità di Arco e di Rovereto. La stessa Arcese, due giorni fa, venerdì, avrebbe incassato dal sindacato Cgil-Cisl-Uil la conclusione - a Roma - delle procedure previste per questi licenziamenti di massa. A denunciare la riduzione di personale è Fulvio Flammini, referente provinciale del Sindacato di Base Multicategoriale.
In una nota diffusa ieri sera, Flammini afferma che «la velocità con cui si è conclusa questa prima fase delle procedure è alquanto sospetta, anche perché in Arcese vi sono tuttora 168 lavoratori in cassa integrazione fino a fine febbraio». Flammini, nella nota, ricorda come nel non lontano settembre 2009, la Provincia di Trento, con l'assessore Olivi, abbia concluso con Arcese un'operazione di lease-back che ha portato in azienda contributi per un valore di oltre 18 milioni di euro. «Questo in cambio del mantenimento della forza lavoro. Come è possibile che ora si proceda a dei licenziamenti massicci?».
«Gli esuberi di cui si parla sono gli stessi indicati nel 2009 con la dichiarazione dello stato di crisi, crisi per altro acuita dall'attuale situazione finanziaria - spiega Claudio Collotta, direttore del personale del gruppo Arcese - da mesi stiamo lavorando a Roma, con il sindacato, per trovare soluzioni che abbiano il minor impatto possibile e che permettano all'azienda di salvaguardare il patrimonio umano». Attualmente il gruppo conta 1.130 dipendenti. La conclusione dell'iter? «Riteniamo sia possibile trovare un accordo - conclude Collotta - entro la fine di marzo».

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Ancora una volta piogge di contributi che non hanno mai risolto i problemi mentre i grossi sindacati sono più attenti a prendere soldi che a difendere i lavoratori. Servi.

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