lunedì 28 novembre 2011

Con usura



L'anno scorso per un mutuo sulla casa da 100 mila euro si pagavano in 20 anni circa 40 mila euro di interessi. Ai tassi di oggi per lo stesso tipo di mutuo si pagano 55 mila euro. Dopo la bufera sugli spread, avere un finanziamento per comprare l'abitazione costa il 36% in più. «Le banche - denuncia il Centro ricerca e tutela dei consumatori e degli utenti di Trento, autore della nuova indagine sui mutui - si incamerano i vantaggi derivanti dalla diminuzione dei parametri di riferimento, come l'Euribor e l'Irs».


Come di consueto il Centro consumatori ha chiesto alle banche presenti in Trentino di comunicare le loro offerte. «Ancora una volta - rimarca l'organismo guidato da Paola Francesconi e Carlo Biasior - le Casse Rurali, eccezion fatta per Adamello Brenta, si sono rifiutate di inviare i dati. È evidente che non amano il confronto!». Di 7 delle 11 banche censite, comprese Poste Italiane con Bancoposta, è possibile fare il confronto con l'analoga rilevazione del novembre 2010. All'epoca il tasso fisso per un mutuo casa si aggirava in media attorno al 4,5%, mentre quello variabile era al 2,5%. Tra le offerte a tasso fisso, considerando un mutuo a vent'anni, Bnl Paribas proponeva il 3,99%, Banca di Trento e Bolzano e Bancoposta si attestavano attorno al 4,5%, Credem era al 4,55%, Volksbank al 4,6%, Unicredit al 4,8%, Sella Nord Est Calderari al 4,9%.


Ma la vera convenienza erano i finanziamenti a tasso variabile. L'Euribor era sotto l'1% e gli spread, i margini che le banche aggiungono ai parametri europei, si attestavano da un minimo dell'1% nel caso delle Casse Rurali - allora avevano risposto la Rurale di Aldeno e Cadine e la Giudicarie Valsabbia Paganella - ad un massimo intorno all'1,5%. Tutt'altro scenario dodici mesi dopo, con i titoli di stato tra il 6 e il 7%. Il fisso medio si attesta sul 5,5%, il mutuo a tasso variabile è vicino al 4%. Btb e l'unica Rurale rispondente, la Adamello Brenta, riescono però a fermarsi al 3%, mentre Poste Italiane è al 3,4%. Tra le offerte a tasso fisso, sempre su un mutuo ventennale, si arriva, nel caso di Sella Nord Est, al 6,5%.


Gli interessi da pagare in 20 anni su un prestito di 100 mila euro raddoppiano per il Sella Nord Est e il Credem variabile, fanno un balzo dell'85% per l'Unicredit variabile e crescono tra il 20 e il 40% per le altre banche, con un minimo per il mutuo Volksbank a tasso fisso, per il quale si paga solo il 7% in più. Rispetto all'ultima rilevazione effettuata a giugno, spiega il Centro consumatori, si registrano aumenti degli spread dallo 0,05% fino addirittura all'1,90% e questo si traduce in automatici, maggiori introiti per gli istituti che erogano mutui.


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Mutuo Sociale, nazionalizzazione delle banche e calci in culo ai banchieri! 
Liberiamoci dalla schiavitù.

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