mercoledì 13 aprile 2011

"UNA GUERRA AMERICANA". Capitolo : C'era una volta la Libia!



In questi giorni in Tv siamo bombardati continuamente da notizie relative alla "Liberazione" della Libia: conoscendo bene il nobile animo di questi portatori di "Pace" sorge il dubbio. Le informazioni rappresentano il vero, o è la solita "guerra americana" ?
Purtroppo il lupo perde il pelo ma non il vizio, e loro sono degli esperti pacificatori come si è potuto apprendere in Vietnam, Afganistan, Iraq e chi più ne ha più ne metta !La Terra è il loro scacchiere e in tre mosse si porteranno in posizione per muovere scacco matto al re o per meglio dire al colonnello.

Mossa PRIMA: Dividi ed Impera, la più famosa, collaudata centinaia di volte, consiste nell'isolare l'obiettivo da possibili amici per poter soppraffare il nemico facilmente.
Mossa SECONDA: Azionare la macchina del fango (i MEDIA).
Mossa TERZA: Sguinzagliare i "cani",ovvero quegli stati legati agli USA dopo il Piano Marshall.

Per comprendere ancora più a fondo il disegno politico facciamo qualche passo indietro.

SIAMO nel lontano 1861.
Per attuazione della politica estera voluta da Crispi e susseguitasi con i governi successivi l'Italia si mosse alla volta del Nord Africa in quanto necessitava di colonie , lo fece nel classico stile della serenissima, dosando l'uso della forza all'infiltrazione economica-commerciale (creò poli di influenza in tutto il nord Africa, dal 1864 l'Italia gesti le poste egiziane,1869 acquistò baia di Assabnel, 1881 oltre 60000 italiani vissero a Tunisi, 1907 il Banco di Roma si stabilì a Tripoli, 1 911 conquistò lla Libia, 1929 aprì la fiera del Levante ecc.) fino a che riscosse l'approvazione della popolazione tramite le politiche sociali del ventennio che furono attuate pure sulla"quarta sponda"(Magreb). Ormai l'Italia svolgeva un ruolo da Leader nel Mediterraneo e nemmeno l'avvento della seconda guerra mondiale l'avrebbe potuto mutare; uscita "sconfitta" (o vincitrice a seconda dei punti di vista) dal conflitto non si poteva più permettere azioni coercisive, così perpetrò la propria causa col proprio "braccio armato" l' Eni.
Questo gruppo italiano che intrecciava il proprio peso economico alla politica si stabilì in Libia, Algeria, Egitto, Tunisia diventando l'operatore straniero più importante. Nonostante la statalizzazione dei beni primari voluta da Gheddafi nel 1969, il rapporto non cambiò, anzi migliorò e il governo Libico invitò le aziende italiane ad operare sul territorio per una crescita economica e un consolidamento politico. Quando il regno Unito (1971) volle spodestare il colonnello l'Italia si schierò al suo fianco bloccando le ambizioni Britanniche. Nel 1995 siglarono a Barcellona il partenariato euro-mediterraneo aumentando così le esportazioni europee al 18 % nel magreb diminuendo quelle Statunitensi.Seguito dal trattato di amicizia tra Italia e Libia firmato nel 2008 con la quale quest'ultima riconfermava il proprio impegno a contenere le emigrazioni verso il nostro pese e a rinnovarcii una posizione primaria nell'esportazione petrolifera (38%Italia, 7% Usa, 6% Francia)

Eecco le ricette per una nuova "guerra americana":
Stati Uniti e Francia relegati in secondo piano nel commercio e nelle forniture petrolifere.
Il Regno Unito ha voglia di una rivalsa dopo lo smacco di Suez (1956) e del 1971,e necessita di tornare tra i"Big".
Cina ha bisogno di uno sbocco nel mediterraneo per favorire il proprio commercio.

Unico ostacolo, NOI.

Inizia la partita:
MOSSA UNO - l'Italia messa in condizione di non agire, anzi di dover pur partecipare (anche se con poca convinzione) per non trovarsi estromessa totalmente dalla ricostruzione del Paese.
MOSSA DUE - la macchina della disinformazione si mette in moto( quindi una sommossa scoppiata in una regione e non sufficiente a destabilizzare nemmeno la polizia locale viene trasformata con la bacchetta magica nella rivolta popolare per eccellenza)
MOSSA TRE - invio truppe Franco-Britanniche unite a quelle Americane (in seguito della nato),vengono assoldati mercenari e miliziani armati col soldo dei TRE (USA, FRA, UK).
Soffiano sul falò delle rivolte arabe per aggiungere un po' di legna al fuoco e lo scacco è mosso.
La Libia è sola, L'Italia in un angolo che si lecca le ferite e l'opinione pubblica segue con trepidazione il processo di "Pacificazione".
Il nostro paese ne uscirà indebolito economicamente e politicamente MA soprattutto a fare le spese per giochi dei potenti saranno i civili,come in tutte le "Guerre Americane"!

Lorenzo Tonini

Nessun commento:

Posta un commento