giovedì 27 gennaio 2011

Ma non andava tutto bene?

Cinquecento famiglie hanno perso la casa

TRENTO 27/01/2011 - Tra esecuzioni di provvedimenti di sfratto e pignoramenti immobiliari, l'anno scorso 469 famiglie e piccole imprese trentine hanno perso la casa o l'immobile che avevano dato in garanzia per i debiti. Il quadro non è ancora completo: gli sfratti eseguiti sono 100 tra gennaio e ottobre, mentre mancano i dati degli ultimi due mesi. Ma già ora le abitazioni e altri immobili perduti sono il 9% in più del 2009, che pure era stato un anno difficile. L'impennata più consistente è quella dei pignoramenti: i nuovi procedimenti aperti registrano un incremento del 25% sull'anno precedente. Banche e fisco passano all'incasso delle garanzie immobiliari di debitori stremati dalla crisi. Sul versante degli sfratti, tra gennaio e ottobre 2010 in Trentino si registrano 224 nuovi provvedimenti emessi, di cui 84 a Trento e 140 nel resto della provincia.

Nell'intero 2009 erano stati 313, in crescita dell'1,6% sul 2008. La tendenza dell'anno scorso è invece alla diminuzione, come confermano i dati del solo capoluogo, già aggiornati a dicembre anche se non definitivi, che parlano di 101 nuovi sfratti rispetto ai 120 dell'anno precedente. In pratica, come registrano Inps e Istat nei loro ultimi rapporti, in Trentino viene sfrattata una famiglia ogni 700. Il dato è tra i meno pesanti a livello nazionale, ma solo pochi anni fa, nel 2007, era di una famiglia ogni 839. Una cosa è certa: come accade ormai da molti anni e si è accentuato durante la crisi, la netta maggioranza degli sfratti è per morosità dell'affittuario. L'anno scorso sono stati 199, pari all'89% del totale, mentre quelli per finita locazione si sono fermati a 25. Segnalano invece incrementi su base annua le richieste di esecuzione, mentre gli sfratti eseguiti si avviano a confermare il dato 2009. Le richieste nei primi dieci mesi dell'anno sono 211, mentre erano state 230 nell'intero 2009. Le esecuzioni sono state 100, rispetto alle 123 dei dodici mesi dell'anno prima. In un tale contesto, è praticamente irrilevante in provincia l'effetto della proroga, decisa dal governo, della sospensione degli sfratti per finita locazione, e non per morosità, ad alcune categorie disagiate, come anziani e disabili a basso reddito, fino al 31 dicembre di quest'anno. I sindacati hanno chiesto l'estensione dello stop agli sfratti per morosità incolpevole, cioè alle famiglie in difficoltà per la disoccupazione o la cassa integrazione. Più netta l'impennata dei pignoramenti immobiliari, che riguardano sia famiglie che imprese.

All'inizio del 2010 i procedimenti pendenti erano 484 presso il tribunale di Trento e 136 a Rovereto, ciascuno con i rispettivi circondari. Già nel 2009 i pendenti erano aumentati, del 25% a Trento e di quasi il 10% a Rovereto. Durante l'anno sono partiti 387 nuovi procedimenti nel capoluogo, con un incremento del 20,6% rispetto al 2009, e 134 nuovi pignoramenti nella città della Quercia, con un balzo del 42,6% rispetto all'anno precedente. In tutto 521 procedimenti, il 25,5% in più del 2009.

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Ieri (vedi post qui sotto) affitti bassi, oggi 500 famiglie sfrattate.
Mutui, affitti e banche in mancanza di uno Stato ci hanno fatto perdere i diritti più elementari, tra cui quelo di essere PROPRIETARI di una casa.
Mutuo Sociale. Subito.

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